Il consiglio teatrale | |
IL CONSIGLIO TEATRALE con ULDERICO PESCE e ELVIRA FROSINI
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Ospiti di questa puntata di Rumori fuori Scena ULDERICO PESCE, che parla dei suoi due nuovi spettacoli - Il triangolo degli schiavi: i lavoratori clandestini in Italia in scena al Teatro India di Roma fino al 30 aprile e Il pane loro- Storie da una Repubblica fondata sul lavoro, in cui l'attore e autore lucano affronta il tema scottante e attualissimo delle morti bianche; e ELVIRA FROSINI, direttrice artistica e organizzativa di UOVO CRITICO - un'iniziativa realizzata nell'ambito di Scenari indipendenti - un progetto per il teatro del presente - che dal 29 febbraio al 18 aprile scorsi ha organizzato una serie di incontri aperti al pubblico tra alcuni gruppi della nuova scena romana, e non solo, e altrettanti critici teatrali, per immagazzinare questioni, ossessioni, riflessioni, rilevare costanti, tracciare scie, lasciar cadere briciole o sassolini come Pollicino (in modo da non perdere la strada del ritorno a casa) , nel tentativo di individuare ed aggiornare una mappa dell'attuale scena performativa. |
lunedì 28 aprile 2008
UOVO CRITICO a "Il Consiglio teatrale"
Pubblicato da Laura Neri - Ufficio Stampa e Comunicazione alle 16:23
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UOVO CRITICO
lunedì 21 aprile 2008
DEPOSITO ultimo
Ci si nasconde dietro i cliches estetici delle avanguardie, senza la radicalità e la necessità che motivava le scelte linguistiche e sintattiche–compositive della ricerca delle avanguardie
Si ha timore di essere espliciti, perché abbiamo acquisito che il mistero, il non detto, l'ineffabile è più ricco del visibile, chiaro e distinto, certificato.
Si ha timore di raccontare una storia e ci si convince che non si vuole raccontare una storia;
la cultura contemporanea è antinarrativa, antiaristotelica, antiinizio e fine, la meta deve essere sempre indefinita
però le storie sono bene impresse, come pure i personaggi sono impressi (nei programmi)
ma si ha paura del teatro naturalistico e
per sfuggire al mimetico si cade nel dissociato
per sfuggire al consequenziale si sceglie l'iterativo,
per mancanza di addestramento si diventa performativi
per non saper dominare la propria vocalità, respiro, si mandano le voci off
per paura di essere banali (concreti) si attinge a concetti astratti
per paura del sentimentale si sottrae il sentimento
per timore dell'unità si ricorre ai frammenti
per essere in sintonia con la catastrofe senza qualità non si tenta il tragico
eppure il dolore esiste, non siamo atrofizzati,
l'immaginario va alimentato: il teatro lo nutre? E come? Con mitologie fassbinderiane, con la fantascienza?
NOTA 1
l'estetica dell'avanguardia, prima e seconda se cancellava le storie, amplificava i corpi, atleta, acrobata, biomeccanico, danzatore, trasparente, icona
Se detronizzava la parola, la semantica, il significato, esplorava il suono, la phoné, inventava una nuova lingua
proferire la parola come combattimento con il corpo (e non faccio esempi)
se spezzava la continuità immetteva il ritmo, la musicalità, lo sfiancamento, il montaggio a trame grosse, la polifonia
descrizione, paesaggi, geometrie orizzontalità, verticalità, sprofondamento: spazio organico non meccanismo auto sufficiente
NOTA 2
Per sbarazzarci di una cultura teatrale aristotelica in cui i nessi erano ben annodati c'è voluto quasi un secolo, dalle avanguardie storiche fino a tutto il Novecento, con le varie regressioni delle crisi del realismo socialista da cui ci si risolleva negli anni sessanta con il boom economico, emergono i Robbe Grillet, il gruppo 63 in Italia, gli happening e Cage,
il decostruzionismo negli anni settanta radicalizza gli assunti e li porta in tutti i campi, non solo artistici (filosofici, antropologici)
demolisce le impalcature
Il postmodernismo porta a compimento la demolizione dell'edificio semantico, compositivo.
Ma l'obiettivo a partire dall'astrazione, non era quello di desensorializzare, quanto di vivificare la realtà, togliere le scorie per mettere a nudo il cuore pulsante.
Possibile che le giovani generazioni si rivestano e si coprano come un mantello con le maschere vuote dell'estetica decostruttiva?:
Dov'è la crepa attraverso la quale chi rilegge Fassibinder, Pasolini, Medea, infila se stesso e lacera la cornice che si è creato?
Eppure la conoscenza c'è, non c'è ignoranza: come farla interagire nel proprio fare?
Come prendere coraggio?
Grazie per avermi offerto questa opportunità di riflessione
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Pubblicato da Laura Neri - Ufficio Stampa e Comunicazione alle 19:35
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Valentina Valentini
martedì 15 aprile 2008
podcast Muta Imago | A. Audino
a cura di PODOFF
Pubblicato da Laura Neri - Ufficio Stampa e Comunicazione alle 13:08
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podcast gramigma_ct | L. Donati
a cura di PODOFF
Pubblicato da Laura Neri - Ufficio Stampa e Comunicazione alle 13:05
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16 aprile 2008_ottavo appuntamento
Muta Imago | Antonio Audino
11 punti (su Lev)
una lettura aperta
Stiamo riflettendo per quando torneremo a provare.
Ripercorriamo le fonti, rivediamo le registrazioni, riflettiamo sui commenti di chi è stato spettatore.
Se dovessimo aprire questo momento al pubblico, per una serata, ci sarebbe un tavolo, un microfono, libri e fotografie. E le parole che oggi allargano il senso di quello che abbiamo fatto, per capire come dovremo farlo.
MUTA IMAGO - Il gruppo nasce a Roma nel 2004 dall'incontro tra Riccardo Fazi, regista e drammaturgo, Claudia Sorace, regista, Massimo Troncanetti, scenografo. Fin dall'inizio il lavoro si è concentrato sulla creazione di drammaturgie originali, sull'aspetto visivo e installativo e sulla ricerca di un linguaggio performativo adatto a sviluppare le forti valenze immaginifiche del lavoro.
Pubblicato da Laura Neri - Ufficio Stampa e Comunicazione alle 00:31
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15 aprile 2008_settimo appuntamento
gramigna_ct | Lorenzo Donati
Questa sera è la volta del collettivo romano gramigna_ct e del giovane critico Donati, della redazione di Altre velocità.
in scena:
Simona Pietrosanti, Marco Sabatino, Manuela Giovagnetti, Francesco Maiorca
fuori scena:
Riccardo Frezza, Simone Faloppa, Marco Fumarola

I ragazzi siedono sui muretti, e aspettano. Nella provincia bavarese degli anni settanta, quattro ragazzi guardano passare il tempo e le persone. Talvolta una parola. Talvolta un dialogo. Un contatto. Poi, un giorno, arriva uno straniero.
gramigna_ct affronta il "Katzelmacher" di Fassbinder, installandosi nel suo contesto e deliberatamente nascondendosi ad esso. Ci occupiamo dell'amata terra tedesca, della putrida sua gioventù, dei suoni che tutti si produce coi corpi.
Pubblicato da Laura Neri - Ufficio Stampa e Comunicazione alle 00:14
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giovedì 10 aprile 2008
podcast Kataklisma | N. Garrone
a cura di PODOFF
Pubblicato da Laura Neri - Ufficio Stampa e Comunicazione alle 13:23
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martedì 8 aprile 2008
11 aprile 2008_sesto appuntamento
Kataklisma | Nico Garrone
primo studio
di: Elvira Frosini
con: Isabella Di Cola, Vincenzo Manna
Pubblicato da Laura Neri - Ufficio Stampa e Comunicazione alle 13:26
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domenica 6 aprile 2008
la quarta serata
per immaginare cosa può aspettarci negli altri incontri
28 marzo 2008_quarto appuntamento di UOVO CRITICO
Reggimento Carri - Roberto Corradino | Gianfranco Capitta
Pubblicato da Laura Neri - Ufficio Stampa e Comunicazione alle 12:14
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mercoledì 2 aprile 2008
podcast PsicopompoTeatro | A. Scarpellini
a cura di PODOFF
Pubblicato da Laura Neri - Ufficio Stampa e Comunicazione alle 23:45
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martedì 1 aprile 2008
04 aprile 2008_quinto appuntamento
PsicopompoTeatro | Attilio Scarpellini
di Rafael Spregelburd
Interprete: Simona Senzacqua
I sette peccati capitali (Superbia, Avarizia, Ira, Lussuria, Invidia, Accidia e Gola) sono migrati in questa Eptalogia verso altri ordini morali, verso una delirante "cartografia" della morale, dove la ricerca del centro costituisce il motore di tutta l'indagine disperata sul divenire.

Pubblicato da Laura Neri - Ufficio Stampa e Comunicazione alle 00:07
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