lunedì 28 aprile 2008

UOVO CRITICO a "Il Consiglio teatrale"


Il consiglio teatrale
28/04/2008

IL CONSIGLIO TEATRALE con ULDERICO PESCE e ELVIRA FROSINI
Rumori fuori scena - a cura di Laura Palmieri - collaborazione di Natascia Di Baldi - Lunedi 28 aprile 2008, ore 22,50

Ospiti di questa puntata di Rumori fuori Scena ULDERICO PESCE, che parla dei suoi due nuovi spettacoli - Il triangolo degli schiavi: i lavoratori clandestini in Italia in scena al Teatro India di Roma fino al 30 aprile e Il pane loro- Storie da una Repubblica fondata sul lavoro, in cui l'attore e autore lucano affronta il tema scottante e attualissimo delle morti bianche; e ELVIRA FROSINI, direttrice artistica e organizzativa di UOVO CRITICO - un'iniziativa realizzata nell'ambito di Scenari indipendenti - un progetto per il teatro del presente - che dal 29 febbraio al 18 aprile scorsi ha organizzato una serie di incontri aperti al pubblico tra alcuni gruppi della nuova scena romana, e non solo, e altrettanti critici teatrali, per immagazzinare questioni, ossessioni, riflessioni, rilevare costanti, tracciare scie, lasciar cadere briciole o sassolini come Pollicino (in modo da non perdere la strada del ritorno a casa) , nel tentativo di individuare ed aggiornare una mappa dell'attuale scena performativa.

Il Triangolo degli schiavi è la storia di Ambrogio Morra, nato vicino a Cerignola, in provincia di Foggia ed emigrato a Roma in cerca di un lavoro. Abita allo Scalo San Lorenzo, in una camera-veranda che si affaccia sulla tangenziale, dove, in cambio di un piccolo risparmio sull'affitto deve convivere e accudire circa 400 canarini che gli rendono la vita assai difficile. Ambrogio si sente come un profugo, isolato tra i canarini. Il lavoro non gli cambia, come aveva sperato la vita, che invece si trascina tra la costrizione ad "abitare con i canarini" e le pesanti ore passate a scaricare la frutta ai mercati generali. La nonna Incoronata, che a fianco di Giuseppe Di Vittorio prese parte alle lotte di "conquista della terra", lo sollecita a scendere in Puglia dove sono "tornati gli schiavi" e dove Incoronata, ora come allora, si sta sostituendo ad uno Stato italiano sempre latitante e assiste e sostiene i lavoratori clandestini sfruttati per la raccolta dei pomodori. Nonna Incoronata sollecita il nipote Ambrogio a fare come lei e a raccontare e denunciare quanto succede: "i tanti polacchi e africani sfruttati e morti nelle campagne italiane". Ambrogio diventa amico di alcuni immigrati e scopre la bellezza delle loro origini etniche, l'avventuroso viaggio fatto per arrivare nel Sud dell'Italia, il rapporto con gli scafisti, l'ospitalità nei Centri Temporanei di Accoglienza, l'espulsione, la clandestinità, e lo sfruttamento schiavistico a cui sono sottoposti da caporali e padroni che li fanno lavorare per quindici ore al giorno in cambio di venti euro. Ambrogio si trova a fare la stessa lotta che 50 anni prima aveva fatto sua nonna Incoronata contro i latifondisti e a favore della distribuzione della terra ai braccianti. Ma i braccianti agricoli che occupavano la terra negli anni '50 avevano un nome e un cognome e una patria. Ora c'è solo l'amarezza di una "lotta mancata" per l'acquisizione dei diritti.

Gli incontri di Uovo Critico possono essere riascoltati sul blog di podoff , un originale podcast italiano di teatro, dove si possono trovare notizie, segnalazioni di eventi, recensioni, presentazioni dei lavori delle compagnie con video e slideshow, ma anche bandi di concorso ed opportunità di lavoro e formazione. (podoff.splinder.com)

MAddAI | Donatella Bertozzi
Alessandra Cristiani | Mariateresa Surianello
Teatro Sotterraneo | Marcantonio Lucidi
Reggimento Carri-Roberto Corradino | Gianfranco Capitta
PsicopompoTeatro | Attilio Scarpellini
Kataklisma | Nico Garrone
gramigna_ct | Lorenzo Donati
Muta Imago | Antonio Audino

lunedì 21 aprile 2008

DEPOSITO ultimo

Deposito ultimo

Dicevo: il problema è la mancanza di coraggio
Ci si nasconde dietro i cliches estetici delle avanguardie, senza la radicalità e la necessità che motivava le scelte linguistiche e sintattiche–compositive della ricerca delle avanguardie
Si ha timore di essere espliciti, perché abbiamo acquisito che il mistero, il non detto, l'ineffabile è più ricco del visibile, chiaro e distinto, certificato.
Si ha timore di raccontare una storia e ci si convince che non si vuole raccontare una storia;
la cultura contemporanea è antinarrativa, antiaristotelica, antiinizio e fine, la meta deve essere sempre indefinita
però le storie sono bene impresse, come pure i personaggi sono impressi (nei programmi)
ma si ha paura del teatro naturalistico e
per sfuggire al mimetico si cade nel dissociato
per sfuggire al consequenziale si sceglie l'iterativo,
per mancanza di addestramento si diventa performativi
per non saper dominare la propria vocalità, respiro, si mandano le voci off
per paura di essere banali (concreti) si attinge a concetti astratti
per paura del sentimentale si sottrae il sentimento
per timore dell'unità si ricorre ai frammenti
per essere in sintonia con la catastrofe senza qualità non si tenta il tragico
eppure il dolore esiste, non siamo atrofizzati,
l'immaginario va alimentato: il teatro lo nutre? E come? Con mitologie fassbinderiane, con la fantascienza?


NOTA 1
l'estetica dell'avanguardia, prima e seconda se cancellava le storie, amplificava i corpi, atleta, acrobata, biomeccanico, danzatore, trasparente, icona
Se detronizzava la parola, la semantica, il significato, esplorava il suono, la phoné, inventava una nuova lingua
proferire la parola come combattimento con il corpo (e non faccio esempi)
se spezzava la continuità immetteva il ritmo, la musicalità, lo sfiancamento, il montaggio a trame grosse, la polifonia
descrizione, paesaggi, geometrie orizzontalità, verticalità, sprofondamento: spazio organico non meccanismo auto sufficiente

NOTA 2
Per sbarazzarci di una cultura teatrale aristotelica in cui i nessi erano ben annodati c'è voluto quasi un secolo, dalle avanguardie storiche fino a tutto il Novecento, con le varie regressioni delle crisi del realismo socialista da cui ci si risolleva negli anni sessanta con il boom economico, emergono i Robbe Grillet, il gruppo 63 in Italia, gli happening e Cage,
il decostruzionismo negli anni settanta radicalizza gli assunti e li porta in tutti i campi, non solo artistici (filosofici, antropologici)
demolisce le impalcature
Il postmodernismo porta a compimento la demolizione dell'edificio semantico, compositivo.
Ma l'obiettivo a partire dall'astrazione, non era quello di desensorializzare, quanto di vivificare la realtà, togliere le scorie per mettere a nudo il cuore pulsante.


Possibile che le giovani generazioni si rivestano e si coprano come un mantello con le maschere vuote dell'estetica decostruttiva?:

Dov'è la crepa attraverso la quale chi rilegge Fassibinder, Pasolini, Medea, infila se stesso e lacera la cornice che si è creato?

Eppure la conoscenza c'è, non c'è ignoranza: come farla interagire nel proprio fare?
Come prendere coraggio?

Grazie per avermi offerto questa opportunità di riflessione

Valentina V.


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Valentina Valentini insegna all'Università della Calabria e al Corso di Studi in Arti e Scienze dello Spettacolo dell'Università di Roma "La Sapienza". Le sue ricerche comprendono lo spettacolo nel Novecento e il campo delle interferenze fra teatro, arte e nuovi media.

martedì 15 aprile 2008

podcast Muta Imago | A. Audino

è on line l'intervista tra Muta Imago e il critico teatrale de «Il Sole 24 Ore» Antonio Audino, protagonisti dell'ottavo appuntamento di UOVO CRITICO 2008.


a cura di PODOFF

podcast gramigma_ct | L. Donati

è on line l'intervista tra Riccardo Frezza, regista di gramigna_ct e il giovane critico della redazione di Altre Velocità, Lorenzo Donati, protagonisti del settimo appuntamento di UOVO CRITICO 2008.


a cura di PODOFF

16 aprile 2008_ottavo appuntamento

mercoledì 16 aprile 2008, h 21
Muta Imago | Antonio Audino

Kataklisma teatro (MAPPA)
ingresso 1 € con tessera a sottoscrizione
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA

UOVO CRITICO si approssima alla fine dell'edizione 2008 con i penultimi protagonisti: Muta Imago e il critico de «Il Sole 24 Ore» Antonio Audino.

Muta Imago presenta

11 punti (su Lev)
una lettura aperta
In questo momento non stiamo provando.

Stiamo riflettendo per quando torneremo a provare.

Ripercorriamo le fonti, rivediamo le registrazioni, riflettiamo sui commenti di chi è stato spettatore.

Se dovessimo aprire questo momento al pubblico, per una serata, ci sarebbe un tavolo, un microfono, libri e fotografie. E le parole che oggi allargano il senso di quello che abbiamo fatto, per capire come dovremo farlo.






MUTA IMAGO
- Il gruppo nasce a Roma nel 2004 dall'incontro tra Riccardo Fazi, regista e drammaturgo, Claudia Sorace, regista, Massimo Troncanetti, scenografo. Fin dall'inizio il lavoro si è concentrato sulla creazione di drammaturgie originali, sull'aspetto visivo e installativo e sulla ricerca di un linguaggio performativo adatto a sviluppare le forti valenze immaginifiche del lavoro.

ANTONIO AUDINO - critico teatrale de «Il Sole 24 Ore». Cura e conduce "Aladino", il rotocalco quotidiano estivo di musica, teatro, danza, cinema e arti visive di Radio3 Rai. Insegna "Metodologia e critica dello spettacolo" all'Università di Roma Tor Vergata e ha recentemente pubblicato Corpi e visioni. Indizi sul teatro contemporaneo, Editorale Artemide.

15 aprile 2008_settimo appuntamento

martedì 15 aprile 2008, h 21
gramigna_ct | Lorenzo Donati

Kataklisma teatro (MAPPA)
ingresso 1 € con tessera a sottoscrizione
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA

UOVO CRITICO chiude l'edizione 2008 con una due giorni a cui si aggiungerà l'incontro "extra" Kataklisma | Nico Garrone non più svoltosi l'11 aprile scorso.
Questa sera è la volta del collettivo romano gramigna_ct e del giovane critico Donati, della redazione di Altre velocità.

uns selbst

in scena:
Simona Pietrosanti, Marco Sabatino, Manuela Giovagnetti, Francesco Maiorca

fuori scena:
Riccardo Frezza, Simone Faloppa, Marco Fumarola


I ragazzi siedono sui muretti, e aspettano. Nella provincia bavarese degli anni settanta, quattro ragazzi guardano passare il tempo e le persone. Talvolta una parola. Talvolta un dialogo. Un contatto. Poi, un giorno, arriva uno straniero.
gramigna_ct affronta il "Katzelmacher" di Fassbinder, installandosi nel suo contesto e deliberatamente nascondendosi ad esso. Ci occupiamo dell'amata terra tedesca, della putrida sua gioventù, dei suoni che tutti si produce coi corpi.




gramigna_ct - collettivo teatrale, una struttura a geometria variabile. Al suo nucleo fisso si aggiungono elementi diversi aderendo a singoli progetti. Produce spettacoli e performance. Gli interpreti provengono dal teatro, dalla danza contemporanea, dal Butoh e proseguono una carriera parallela più strettamente legata a questi linguaggi. Il lavoro collettivo fonde i singoli percorsi, alla ricerca di una presenza attoriale consistente, satura, sintatticamente teatrale, ma in grado di includere l'astrazione propria del linguaggio coreografico. Si cercano forme sceniche emotivamente comunicative, ci piacciono le metafore discrete del contemporaneo.

LORENZO DONATI - studioso e critico teatrale. È tra in fondatori del progetto Altre Velocità, redazione intermittente sulle arti sceniche. Fa parte del gruppo delle "Guide" della non-scuola del Teatro delle Albe di Ravenna, dove conduce un laboratorio di osservazione scrittura per il teatro. Collabora con la rivista «Hystrio» e con Città del Capo Radio Metropolitana di Bologna. Fa parte della commissione di preselezione di "GDA", giovani danz'autori dell'Emilia-Romagna, e della giura del concorso "Loro del Reno", teatro indipendente in Emilia Romagna.

giovedì 10 aprile 2008

podcast Kataklisma | N. Garrone

è on line l'intervista tra Elvira Frosini, direttore artistico di Kataklisma e il critico de «La Repubblica» Nico Garrone, protagonisti del sesto appuntamento di UOVO CRITICO 2008.


a cura di PODOFF

martedì 8 aprile 2008

11 aprile 2008_sesto appuntamento

venerdì 11 aprile 2008, h 21
Kataklisma | Nico Garrone

Kataklisma teatro (MAPPA)
ingresso 1 € con tessera a sottoscrizione
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA

UOVO CRITICO prosegue a Roma. Dà il via al serrato rush finale il sesto appuntamento: Kataklisma e Nico Garrone, critico de «La Repubblica».

i
primo studio

di: Elvira Frosini
con: Isabella Di Cola, Vincenzo Manna

...poche righe, perché la materia è ancora informe, il titolo è provvisorio, lo studio è in nuce. Il territorio è quello della presenza/assenza, del dentro e del fuori, il bordo dell'immagine, la metamorforsi energetica e la sospensione (del mondo, del discorso, del senso? ...)




KATAKLISMA - lavora intorno alla presenza/assenza del corpo in scena, il passaggio, l'interstizio, la breccia che si apre e l'imminenza che non si attua, ponendo al centro il problema della rappresentazione. Attraversa e scardina generi, segni e mezzi per tentare di ricodificare momentaneamente linguaggi e sensi, sfuggendo programmaticamente a una classificazione.

NICO GARRONE - è critico teatrale de «La Repubblica». Dal '97 è direttore artistico del festival "Estate a Radicondoli" (Siena). È autore dei documentari Ifigenia 2000, appunti per Sakrificë e L'altro teatro in cui racconta l'esperienza delle "cantine romane".

domenica 6 aprile 2008

la quarta serata

per avere un'idea di come sia andata
per immaginare cosa può aspettarci negli altri incontri

28 marzo 2008_quarto appuntamento di UOVO CRITICO
Reggimento Carri - Roberto Corradino | Gianfranco Capitta







a cura di RICCARDO FREZZA

mercoledì 2 aprile 2008

podcast PsicopompoTeatro | A. Scarpellini

è on line l'intervista tra Manuela Cherubini, direttore artistico di PsicopompoTeatro e il "critico d'occasione" Attilio Scarpellini, protagonisti del quinto appuntamento di UOVO CRITICO 2008.


a cura di PODOFF

martedì 1 aprile 2008

04 aprile 2008_quinto appuntamento

venerdì 04 aprile 2008, h 21
PsicopompoTeatro | Attilio Scarpellini

Teatrino Comunale - Tivoli (RM) (MAPPA)
ingresso 1 € con tessera a sottoscrizione
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA


Nell'unica tappa extra cittadina di UOVO CRITICO — inserito nel progetto quadro della Provincia di Roma Scenari Indipendenti — si incontreranno la poetica policentrica di PsicopompoTeatro, che porta già nella radice del proprio nome il concetto di frontiera, e il "critico d'occasione" Attilio Scarpellini.


La stravaganza
di Rafael Spregelburd



Traduzione e regia: Manuela Cherubini
Interprete: Simona Senzacqua


Quest'opera è una delle sette che compongono l'"Eptalogia di Hieronymus Bosch" del drammaturgo argentino Rafael Spregelburd. Il corpus s'ispira alla tavola dei sette peccati capitali del pittore fiammingo, ma è personale, e cerca di rendere testimonianza della caduta dell'ordine Moderno, un ordine che credevamo il nostro. Dov'è la deviazione quando ormai non c'è un centro? È possibile la trasgressione quando non esiste una legge fondante?
I sette peccati capitali (Superbia, Avarizia, Ira, Lussuria, Invidia, Accidia e Gola) sono migrati in questa Eptalogia verso altri ordini morali, verso una delirante "cartografia" della morale, dove la ricerca del centro costituisce il motore di tutta l'indagine disperata sul divenire.

ROMA



PSICOPOMPOTEATRO - nasce nel 2001 dalla collaborazione fra Manuela Cherubini, Luisa Merloni e Patrizia Romeo. Psicopompo significa "traghettatore di anime", l'attributo di Hermes che caratterizza la liminalità, la soglia, la frontiera. Nelle opere un filo invisibile, uno spazio sensibile che include anche il pubblico, sollecitato a un risveglio dell'ascolto, nella familiarità raggiungibile attraverso la messa in scena.

ATTILIO SCARPELLINI - giornalista, saggista e “critico d'occasione”. Per cinque anni ha scritto di teatro sul settimanale «Diario». Collabora con le riviste «Nuovi Argomenti» e «Carta», è redattore del settimanale di critica on-line Differenza.org, vicedirettore del mensile «Tempo Presente» e presidente dell'Associazione indipendente di giornalisti Lettera 22.