UOVO CRITICO
si chiamerà
'NOVO CRITICO !
venerdì 24 ottobre 2008
UOVO CRITICO diventa 'NOVO CRITICO
Pubblicato da Laura Neri - Ufficio Stampa e Comunicazione alle 19:38
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martedì 17 giugno 2008
la nona serata
16 aprile 2008_nono appuntamento di UOVO CRITICO
Muta Imago | Antonio Audino
a cura di RICCARDO FREZZA
Pubblicato da Laura Neri - Ufficio Stampa e Comunicazione alle 18:07
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venerdì 23 maggio 2008
UOVO CRITICO non è concluso!
a cura di PODOFF
Pubblicato da Laura Neri - Ufficio Stampa e Comunicazione alle 12:56
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UOVO CRITICO
giovedì 22 maggio 2008
UOVO CRITICO a "Teatri di Vetro"
Gli incontri sono ospitati dalla Casa del Municipio Urban Center Roma XI - Via Nicolò Odero, 13 (www.teatridivetro.it).
UOVO CRITICO a Teatri di Vetro
Conduce Elvira Frosini, direttrice artistica Kataklisma teatro
UOVO CRITICO - appuntamenti tra critica e nuova scena performativa ha visto realizzati otto appuntamenti tra critica e nuova scena performativa tra il 29 febbraio e il 16 aprile 2008 presso lo spazio Kataklisma teatro - Via G. De Agostini, 79 - Roma.
Il progetto è partito dalla considerazione che il nuovo teatro di ricerca ha bisogno che il soggetto "critica" si inserisca nella relazione spettacolo/spettatore fornendo mappe aggiornate e precise dell'attuale proposta scenica. La critica è stata messa al centro del progetto come interlocutore privilegiato, nel ruolo di elaboratore di un pensiero critico sulla cultura e ponte fra l'artista e il pubblico, altro attore coinvolto direttamente nel processo.
Nell'ambito di Teatri di Vetro 2008 UOVO CRITICO realizza un incontro con i critici e le compagnie coinvolti.
Presenta il lavoro realizzato, video tratti dalle serate, e le riflessioni e i nodi emersi negli incontri e nei successivi dibattiti.
Sono invitati a partecipare critica, artisti e pubblico per approfondire e tentare di delineare il punto "critico" di questa prima edizione del progetto.
Tutti i materiali raccolti, comprese le interviste e le riflessioni degli artisti e dei critici che hanno attuato l'incontro e il materiale video delle serate, si possono consultare sul blog http://uovocritico.blogspot.com, oltre che sul sito del media partner Podoff.
Critici:
Donatella Bertozzi, Mariateresa Surianello, Marcantonio Lucidi, Gianfranco Capitta, Attilio Scarpellini, Nico Garrone, Lorenzo Donati, Antonio Audino
Compagnie:
Maddai, Alessandra Cristiani, Teatro Sotterraneo, Reggimento Carri-Roberto Corradino, Psicopompoteatro, Kataklisma, Gramigna_ct, Muta Imago
"Uovo Critico è stato uno dei rari casi in cui i fatti, anzi il fare, ha superato la noia delle annose questioni, semplicemente attuando una pratica. Non era semplice far funzionare una cosa così, e siamo soddisfatti di averne fatto parte"
(Teatro Sotterraneo)
"Uovo critico è una lodevole iniziativa volta a mutue conoscenze e riconoscimenti. Merita di crescere e diventare una nuova rete di relazioni nel campo del teatro"
(Marcantonio Lucidi)
In tale occasione Elvira Frosini annuncerà ufficialmente il cambio nome dell'iniziativa.
Pubblicato da Laura Neri - Ufficio Stampa e Comunicazione alle 11:36
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l'ottava serata
04 aprile 2008_ottavo appuntamento di UOVO CRITICO
Kataklisma | Nico Garrone
a cura di RICCARDO FREZZA
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mercoledì 21 maggio 2008
la settima serata
11 aprile 2008_settimo appuntamento di UOVO CRITICO
gramigna_ct | Lorenzo Donati
a cura di RICCARDO FREZZA
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martedì 20 maggio 2008
la quinta serata
04 aprile 2008_quinto appuntamento di UOVO CRITICO
PsicopompoTeatro | Attilio Scarpellini
a cura di RICCARDO FREZZA
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lunedì 19 maggio 2008
ancora sulla quarta serata
28 marzo 2008_quarto appuntamento di UOVO CRITICO
Reggimento Carri - Roberto Corradino | Gianfranco Capitta
a cura di RICCARDO FREZZA
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giovedì 8 maggio 2008
ancora sulla terza serata
18 marzo 2008_terzo appuntamento di UOVO CRITICO
Teatro Sotterraneo | Marcantonio Lucidi
a cura di RICCARDO FREZZA
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giovedì 1 maggio 2008
DEPOSITO del primo maggio
Mi imbatto in altre "pezze d'appoggio" alla mia tesi sulla necessità di superare il decostruzionismo: risalgo al saggio di Pasolini La fine dell'avanguardia.
La conseguenza – argomenta Pasolini – è che la lingua dell'avanguardia (e ha di mira il Gruppo '63), distruggendo la forza significativa e metaforica della parola, si presenta «[…] senza ombre, senza ambiguità e senza dramma, come dei formulari impersonali o dei testi accademici». Il problema che l'avanguardia non è stata capace di affrontare, è il modo di trattare la realtà senza devitalizzarla e anestetizzarla, quanto affermare «[…] la volontà dell'autore a esprimere un "senso", piuttosto che dei significati. Quindi a far succedere sempre qualcosa nella sua opera. Quindi a evocare sempre direttamente la realtà, che è la sede del senso trascendente i significati».Rispetto a una realtà così profondamente cambiata, osservava lo scrittore, sono inadeguati sia i metodi del vecchio impegno marxista che quelli dell'avanguardia, bisogna pretendere un'arte che sia in grado di affrontare il presente evocandolo, sospendendo il senso, realizzando opere ambigue, senza rinunciare all'impegno, ovvero alla realtà.
Ecco il testo a cui mi riferisco:
P.P. Pasolini, La fine dell'avanguardia (Appunti per una frase di Goldmann, per due versi di un testo d'avanguardia, e per un'intervista di Barthes), in Id., Empirismo eretico, cit., p. 130.
Valentina Valentini
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lunedì 28 aprile 2008
UOVO CRITICO a "Il Consiglio teatrale"
Il consiglio teatrale | |
IL CONSIGLIO TEATRALE con ULDERICO PESCE e ELVIRA FROSINI
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Ospiti di questa puntata di Rumori fuori Scena ULDERICO PESCE, che parla dei suoi due nuovi spettacoli - Il triangolo degli schiavi: i lavoratori clandestini in Italia in scena al Teatro India di Roma fino al 30 aprile e Il pane loro- Storie da una Repubblica fondata sul lavoro, in cui l'attore e autore lucano affronta il tema scottante e attualissimo delle morti bianche; e ELVIRA FROSINI, direttrice artistica e organizzativa di UOVO CRITICO - un'iniziativa realizzata nell'ambito di Scenari indipendenti - un progetto per il teatro del presente - che dal 29 febbraio al 18 aprile scorsi ha organizzato una serie di incontri aperti al pubblico tra alcuni gruppi della nuova scena romana, e non solo, e altrettanti critici teatrali, per immagazzinare questioni, ossessioni, riflessioni, rilevare costanti, tracciare scie, lasciar cadere briciole o sassolini come Pollicino (in modo da non perdere la strada del ritorno a casa) , nel tentativo di individuare ed aggiornare una mappa dell'attuale scena performativa. |
Pubblicato da Laura Neri - Ufficio Stampa e Comunicazione alle 16:23
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lunedì 21 aprile 2008
DEPOSITO ultimo
Ci si nasconde dietro i cliches estetici delle avanguardie, senza la radicalità e la necessità che motivava le scelte linguistiche e sintattiche–compositive della ricerca delle avanguardie
Si ha timore di essere espliciti, perché abbiamo acquisito che il mistero, il non detto, l'ineffabile è più ricco del visibile, chiaro e distinto, certificato.
Si ha timore di raccontare una storia e ci si convince che non si vuole raccontare una storia;
la cultura contemporanea è antinarrativa, antiaristotelica, antiinizio e fine, la meta deve essere sempre indefinita
però le storie sono bene impresse, come pure i personaggi sono impressi (nei programmi)
ma si ha paura del teatro naturalistico e
per sfuggire al mimetico si cade nel dissociato
per sfuggire al consequenziale si sceglie l'iterativo,
per mancanza di addestramento si diventa performativi
per non saper dominare la propria vocalità, respiro, si mandano le voci off
per paura di essere banali (concreti) si attinge a concetti astratti
per paura del sentimentale si sottrae il sentimento
per timore dell'unità si ricorre ai frammenti
per essere in sintonia con la catastrofe senza qualità non si tenta il tragico
eppure il dolore esiste, non siamo atrofizzati,
l'immaginario va alimentato: il teatro lo nutre? E come? Con mitologie fassbinderiane, con la fantascienza?
NOTA 1
l'estetica dell'avanguardia, prima e seconda se cancellava le storie, amplificava i corpi, atleta, acrobata, biomeccanico, danzatore, trasparente, icona
Se detronizzava la parola, la semantica, il significato, esplorava il suono, la phoné, inventava una nuova lingua
proferire la parola come combattimento con il corpo (e non faccio esempi)
se spezzava la continuità immetteva il ritmo, la musicalità, lo sfiancamento, il montaggio a trame grosse, la polifonia
descrizione, paesaggi, geometrie orizzontalità, verticalità, sprofondamento: spazio organico non meccanismo auto sufficiente
NOTA 2
Per sbarazzarci di una cultura teatrale aristotelica in cui i nessi erano ben annodati c'è voluto quasi un secolo, dalle avanguardie storiche fino a tutto il Novecento, con le varie regressioni delle crisi del realismo socialista da cui ci si risolleva negli anni sessanta con il boom economico, emergono i Robbe Grillet, il gruppo 63 in Italia, gli happening e Cage,
il decostruzionismo negli anni settanta radicalizza gli assunti e li porta in tutti i campi, non solo artistici (filosofici, antropologici)
demolisce le impalcature
Il postmodernismo porta a compimento la demolizione dell'edificio semantico, compositivo.
Ma l'obiettivo a partire dall'astrazione, non era quello di desensorializzare, quanto di vivificare la realtà, togliere le scorie per mettere a nudo il cuore pulsante.
Possibile che le giovani generazioni si rivestano e si coprano come un mantello con le maschere vuote dell'estetica decostruttiva?:
Dov'è la crepa attraverso la quale chi rilegge Fassibinder, Pasolini, Medea, infila se stesso e lacera la cornice che si è creato?
Eppure la conoscenza c'è, non c'è ignoranza: come farla interagire nel proprio fare?
Come prendere coraggio?
Grazie per avermi offerto questa opportunità di riflessione
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Pubblicato da Laura Neri - Ufficio Stampa e Comunicazione alle 19:35
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martedì 15 aprile 2008
podcast Muta Imago | A. Audino
a cura di PODOFF
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podcast gramigma_ct | L. Donati
a cura di PODOFF
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16 aprile 2008_ottavo appuntamento
Muta Imago | Antonio Audino
11 punti (su Lev)
una lettura aperta
Stiamo riflettendo per quando torneremo a provare.
Ripercorriamo le fonti, rivediamo le registrazioni, riflettiamo sui commenti di chi è stato spettatore.
Se dovessimo aprire questo momento al pubblico, per una serata, ci sarebbe un tavolo, un microfono, libri e fotografie. E le parole che oggi allargano il senso di quello che abbiamo fatto, per capire come dovremo farlo.
MUTA IMAGO - Il gruppo nasce a Roma nel 2004 dall'incontro tra Riccardo Fazi, regista e drammaturgo, Claudia Sorace, regista, Massimo Troncanetti, scenografo. Fin dall'inizio il lavoro si è concentrato sulla creazione di drammaturgie originali, sull'aspetto visivo e installativo e sulla ricerca di un linguaggio performativo adatto a sviluppare le forti valenze immaginifiche del lavoro.
Pubblicato da Laura Neri - Ufficio Stampa e Comunicazione alle 00:31
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15 aprile 2008_settimo appuntamento
gramigna_ct | Lorenzo Donati
Questa sera è la volta del collettivo romano gramigna_ct e del giovane critico Donati, della redazione di Altre velocità.
in scena:
Simona Pietrosanti, Marco Sabatino, Manuela Giovagnetti, Francesco Maiorca
fuori scena:
Riccardo Frezza, Simone Faloppa, Marco Fumarola

I ragazzi siedono sui muretti, e aspettano. Nella provincia bavarese degli anni settanta, quattro ragazzi guardano passare il tempo e le persone. Talvolta una parola. Talvolta un dialogo. Un contatto. Poi, un giorno, arriva uno straniero.
gramigna_ct affronta il "Katzelmacher" di Fassbinder, installandosi nel suo contesto e deliberatamente nascondendosi ad esso. Ci occupiamo dell'amata terra tedesca, della putrida sua gioventù, dei suoni che tutti si produce coi corpi.
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giovedì 10 aprile 2008
podcast Kataklisma | N. Garrone
a cura di PODOFF
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martedì 8 aprile 2008
11 aprile 2008_sesto appuntamento
Kataklisma | Nico Garrone
primo studio
di: Elvira Frosini
con: Isabella Di Cola, Vincenzo Manna
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domenica 6 aprile 2008
la quarta serata
per immaginare cosa può aspettarci negli altri incontri
28 marzo 2008_quarto appuntamento di UOVO CRITICO
Reggimento Carri - Roberto Corradino | Gianfranco Capitta
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mercoledì 2 aprile 2008
podcast PsicopompoTeatro | A. Scarpellini
a cura di PODOFF
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martedì 1 aprile 2008
04 aprile 2008_quinto appuntamento
PsicopompoTeatro | Attilio Scarpellini
di Rafael Spregelburd
Interprete: Simona Senzacqua
I sette peccati capitali (Superbia, Avarizia, Ira, Lussuria, Invidia, Accidia e Gola) sono migrati in questa Eptalogia verso altri ordini morali, verso una delirante "cartografia" della morale, dove la ricerca del centro costituisce il motore di tutta l'indagine disperata sul divenire.

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domenica 30 marzo 2008
le riflessioni di Teatro Sotterraneo
Pubblicato da Laura Neri - Ufficio Stampa e Comunicazione alle 21:34
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le riflessioni di Marcantonio Lucidi
Poi c'è la questione, esterna allo spettacolo, del rapporto fra artista e critico. Negli anni Settanta, la prossimità eccessiva fra chi opera e chi recensisce a lungo andare ha generato mostri. Una relazione che poteva essere feconda si è degradata, come molte cose in Italia, in un sistema di promozione del potere intellettuale e al vantaggio economico di vari critici e di qualche artista. Poi, la temperie storica mutata, la critica cosiddetta militante è finita ma ne è rimasta una parodia, fascistoide nel suo essere decadente e autoritaria, atta a giustificare il perdurante clientelismo. Un fenomeno che, va detto, è avvenuto soprattutto a sinistra (anche perché a destra, critici teatrali con un minimo di levatura se ne sono contati assai pochi). "Uovo critico" quindi è una lodevole iniziativa volta a mutue conoscenze e riconoscimenti. Merita di crescere e diventare una nuova rete di relazioni nel campo del teatro. Vigilando che su questa rete non si mettano a correre, come già successo in passato, i topi del pensiero.
Left_21 marzo 2008
Pubblicato da Laura Neri - Ufficio Stampa e Comunicazione alle 20:46
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sabato 29 marzo 2008
la terza serata
per immaginare cosa può aspettarci negli altri incontri
18 marzo 2008_terzo appuntamento di UOVO CRITICO
Teatro Sotterraneo | Marcantonio Lucidi
Pubblicato da Laura Neri - Ufficio Stampa e Comunicazione alle 20:37
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L'incontro con Roberto Corradino ha messo in evidenza – e l'ha sottolineato Nico Garrone – che l'eclettismo e la molteplicità variata delle pratiche sono invece diventate naturali nella costruzione dell'esperienza professionale di un attore-autore del nuovo millennio (nel suo caso: Sandro Lombardi e Pippo Delbono, Marco Martinelli e Ermanna Montanari, Danio Manfredini e Valdoca).
Ci chiediamo: fare tante e diverse esperienze, equivale a non scegliere, a non sapere cosa mi piace e cosa rifiuto, chi sono io, e quali i miei maestri?
Le mie "affinità elettive" hanno qualcosa che li accomuna o è vanificato il criterio di "distinguere" e "fare differenze", comprendere ciò che fa contrasto e ciò che è affine?
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Pubblicato da Laura Neri - Ufficio Stampa e Comunicazione alle 11:46
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giovedì 27 marzo 2008
podcast R. Corradino-Reggimento Carri | G. Capitta
a cura di PODOFF
Pubblicato da Laura Neri - Ufficio Stampa e Comunicazione alle 14:18
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lunedì 24 marzo 2008
28 marzo 2008_quarto appuntamento
Reggimento Carri - Roberto Corradino
| Gianfranco Capitta
(Un piccolo dominio non ancora perduto)
Vivere non è vivibile"
La Passione secondo G.H., Clarice Lispector
allestimento e luci, occhio esterno Vincent Longuemare
col sostegno di Teatro Kismet O.per.A
si ringrazia Teatroscalo di Modugno
Atto IV, scena prima, Riccardo II, William Shakespeare. Riccardo secondo d’Inghilterra sta per essere deposto; ma Riccardo è prima di tutto un poeta e da poeta abdica e si fa deporre, muore al mondo attraverso le sue parole, dilata l'azione e rompe il tempo come solo il poeta sa e può fare. Un attore solo in conferenza, al momento della deposizione, nel corpo sacro del re. Il pubblico come i Lord o Pari d’Inghilterra in attesa dello spettacolo della caduta del re.
Nel 2004 produce Perché ora affondo nel mio petto riscrittura dalla Pentesilea di von Kleist, e La commedia al sangue, liberamente ispirato al romanzo Di questa vita menzognera di Giuseppe Montesano in coproduzione con la compagnia Grammelot e il festival dei Mondi di Andria. In lavorazione il cantiere "Nudo e in semplice anarchia", riscrittura dal Riccardo II di Shakespeare di cui ha debuttato il prologo Conferenza (un piccolo dominio non ancora perduto).
Pubblicato da Laura Neri - Ufficio Stampa e Comunicazione alle 22:25
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Reggimento Carri - Roberto Corradino
domenica 23 marzo 2008
la seconda serata
Pubblicato da Laura Neri - Ufficio Stampa e Comunicazione alle 20:23
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sabato 22 marzo 2008
DEPOSITO: Sulle forme di Dialogo
Sulle forme di Dialogo
Registro da più di un decennio la mancanza di interrogazione, problematizzazione pubblica degli eventi che stiamo vivendo (nell'ambito circoscritto del teatro), ciascuno per sé. Soprattutto manca il desiderio e l'esigenza di guardare se stessi attraverso gli occhi degli altri: anche a costo di bruciarsi perché lo sguardo dell'altro può anche incendiare, gelare, lacerare. Non si ha il coraggio e non si vuole correre il rischio di andare incontro a lacerazioni, ferite. Si preferisce l'anestesia del non confronto, evitare i possibili conflitti, il pericolo e il rischio di mettersi in crisi, di chiedersi: ha senso il percorso che ho intrapreso, dove mi porta, quali le prospettive, i compagni di viaggio, le parole d'ordine, con chi faccio cordata, chi mi accompagna, chi mi butta dalla torre?
Non mi trovo d'accordo con chi pretende di liberarsi dall'ossessione del giudizio, che significa non valutare l'efficacia di un'azione. Questa tesi è nettamente contraria al dialogo.
Un altro tipo di dialogo è quello con chi ci ha preceduto.
La generazione degli anni Novanta, più che mitizzare i modelli della tradizione del nuovo teatro, si è pensata senza padri e senza maestri, cancellando piuttosto che svalutando le neoavanguardie, forti del fatto - implicito o esplicito - che la cultura postmoderna ha dichiarato in effettuale l'avanguardia - ma non i suoi miti.
La libertà per le generazioni più giovani non sta nel ricominciare da zero, quanto ricostruire su nuove basi quanto è stato smantellato: personaggio, racconto, testo. È con le questioni lasciate aperte da quella stagione sperimentale che bisogna confrontarsi perché essere radicati in una tradizione ci permette di spostarci e di mutare orizzonti.
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venerdì 21 marzo 2008
podcast A. Cristiani | M. Surianello
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lunedì 17 marzo 2008
podcast Teatro Sotterraneo | M. Lucidi
Pubblicato da Laura Neri - Ufficio Stampa e Comunicazione alle 23:16
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DEPOSITO
Ritorneremo su questo tema.
Aldilà della valutazione, un'opera-spettacolo ha valore (non artistico), se scopre e mostra una urgenza, una motivazione che l'ha spinta a nascere, comporsi, venire alla luce, offrirsi pubblicamente.
Può essere sufficiente, come motivazione, il desiderio degli autori di fare teatro, di assumere il ruolo di regista, scrittore, attore, se tale desiderio non è sostenuto saldamente da un'ossessione, nel senso dell'ipotesi di ricerca, che vale nel fare teatro come nello scrivere un testo: perché scrivo questo testo, cosa voglio dimostrare, cosa confutare, cosa cercare, comprendere? Se pensiamo ai maestri della seconda metà del Novecento, riconosciamo in loro una ossessione che li spingeva a fare.
Cerco sempre, negli spettacoli che vedo tale urgenza, come elemento minimo che giustifichi il lavoro dispiegato dagli autori e l'attenzione prestata dagli spettatori.
Tale domanda potrebbe percorrere gli incontri di Uovo critico.
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venerdì 14 marzo 2008
18 marzo 2008_terzo appuntamento
Teatro Sotterraneo | Marcantonio Lucidi
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA
materiali di studio
creazione collettiva: Teatro Sotterraneo
in scena: Sara Bonaventura, Iacopo Braca, Matteo Ceccarelli, Claudio Cirri
elaborazione drammaturgia: Daniele Villa
disegno luci: Roberto Cafaggini
costumi: Lydia Sonderegger
produzione 2008 Teatro Sotterraneo
co-produzione Fies Factory one, Festival Armunia Costa degli Etruschi, Es.terni
col sostegno di Fabbrica Europa
promozione Elena Lamberti

www.teatrosotteraneo.it
FIRENZE
Pubblicato da Laura Neri - Ufficio Stampa e Comunicazione alle 10:51
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martedì 11 marzo 2008
la prima serata
Pubblicato da Laura Neri - Ufficio Stampa e Comunicazione alle 18:38
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venerdì 7 marzo 2008
07 marzo 2008_secondo appuntamento
venerdì 07 marzo 2008, h 21
Alessandra Cristiani | Mariateresa Surianello
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA
irelallabye
breve danza, è un lavoro giovane, non ha un vero e proprio comunicato per la sua acerbità, se non una semplice frase, una dedica: "...all'infazia dei pensieri"
Alessandra Cristiani
Premio Excelsior come migliore attrice per il corto La foto, regia Sara Masi (1997). Dal teatro di marca odiniana approda alla danza attraverso una personale esplorazione del training fisico dell'attore.
Si laurea in Metodologia e Critica dello Spettacolo. Crea e dirige con la compagnia Lios, la rassegna internazionale di danza buto Trasform'azioni, in collaborazione con il Teatro Furio Camillo di Roma. Fa parte della compagnia Habillé d'eau diretta da Silvia Rampelli.
Con la performance d.n.a.-di natura assente, progetto di Stefano Taiuti (Zeitgeist), è a Romaeuropa Festival 2007. Come solista presenta: Fiori, Notturno, Eco, io è un altro, In canto, Geynest under gore, XY, Langelo, Entrana, Irelallabye, nudo.nuda (coproduzione tra Teatro Furio Camillo e ZTL-pro per Scenari Indipendenti).
Mariateresa Surianello
Giornalista e critica teatrale. Dopo l'esperienza di «Liberazione», conclusasi nel 1998, fonda e dirige "Tuttoteatro.com", la prima rivista italiana online di informazione e critica teatrale. Nel 2004 idea il Premio Tuttoteatro.com alle arti sceniche "Dante Cappelletti" e ne cura la direzione. Dal 2007 è direttore artistico del Teatro Civile Festival di FestambienteSud. Suoi articoli sono usciti su «Il Manifesto», «Aprile», «Hystrio», «Art'O». Collabora al progetto "Scenari Indipendenti" come redattrice di "Differenza.org".
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mercoledì 5 marzo 2008
le riflessioni di MAddAI
Ricordo già quanto è stato stimolante partecipare al primo Uovo l'anno scorso, dove abbiamo presentato uno studio di acerbo.
Quella sera, per la prima volta nella mia vita, mi sono ritrovata faccia a faccia con il pubblico a parlare dello studio a cui avevano appena assistito; nello stesso luogo dove lo studio era appena stato presentato.
Alcuni lunghi momenti d'imbarazzo e di silenzio, sia da parte mia e del mio gruppo che da parte loro, difficile passare dal piano della danza, del creativo, del linguaggio corporeo, delle visioni al piano verbale...
Ho visto lo sforzo della gente che s'impegnava in questa traduzione, poi sono arrivate timide le prime domande, i primi rimandi... Poco dopo la situazione si è scaldata, gli interventi sono diventati frequenti e vari... mi è sembrato un tempo denso e lungo quello passato lì.
Un tempo che si collocava a metà strada tra la performance (studio, spettacolo, rappresentazione dal vivo...) e il dibattito, tra il livello dell'esperienza e quello dell'elaborazione razionale... una zona di mezzo tra questi due mondi... interessante. Tra l'altro il tema della mia ricerca era molto attinente a tutto ciò. Quindi ancora più interessante. Diciamo che senza ipocrisia si è potuto parlare di un incontro vero e proprio.
Ad immaginarla la cosa non mi convinceva troppo. Non so perché avevo paura che non fosse possibile uno scambio genuino... La sensazione che mi hanno lasciato altre occasioni simili (dibattiti e quant'altro sui temi più disparati, sempre nell'ambito della danza, del corpo, etc... ) è stata spesso di superficialità, di sterilità... anche se odio generalizzare. Inoltre devo confessare che ho una naturale avversione per le parole, per certi contesti delle parole... È un mio limite.
Invece quella chiacchierata nutriente ha avuto le sue ripercussioni per molto tempo dopo. Da lì, da quegli stimoli sono ripartita per proseguire il percorso di ricerca in sala verso la realizzazione dello spettacolo acerbo.
Quest'anno Uovo Critico affianca ad ogni artista un critico e a MAddAI viene offerta la preziosissima occasione di incontrare Donatella Bertozzi (critico di danza).
Anche qui può sembrare un modo di dire, incontrare un critico... la prima cosa che mi sono detta è stata: i critici chi sono? dove sono? s'incontrano? Quando le organizzatrici di Uovo Critico mi hanno raccontato il percorso regolato da una serie di appuntamenti con Donatella Bertozzi, di nuovo le perplessità, sarà qualcosa che rimarrà sicuramente ad un livello troppo formale mi sono detta...
Mi è stato chiesto ora di parlare di quest'esperienza ma faccio fatica... è troppo fresca, non ho la piena consapevolezza di cosa è stato, anche perchè tra l'altro credo (e spero) che non sia ancora terminata...
Quindi butto lì le prime impressioni...
Donatella è venuta ad assistere ad una nostra prova, poi abbiamo partecipato noi MAddAI e lei ad un podcast realizzato da Podoff e infine il 29 febbraio era presente alla prima data di Uovo Critico dove abbiamo portato lo studio Time Remap e ha partecipato molto attivamente al dibattito che ne è seguito.
Lo trovo paradossale che un artista si ritrovi a parlare di una critica, ma probabilmente per ricucire questo buco è necessario passare anche per questo... Ho apprezzato di Donatella la curiosità con cui si è accostata al nostro lavoro. L'ho trovata simpatica, vivace, acuta, colta, innamorata del suo lavoro, competente... e quando dico competente non lo dico per presunzione ma per sottolineare la rarità di questà qualità, per sua stessa ammmissione i critici di danza sono una specie in estinzione...
Le prime parole che emergono sono: particolare, emozionante, nuovo, insolito...
Già solo la presenza di un occhio esterno, la qualità di quella presenza, prima ancora dei suoi rimandi e delle sue parole può bastare a farti nascere degli interrogativi... l'esterno è sempre uno stimolo, per sua natura.
Non ho la più pallida idea oggi di come questa esperienza influirà sul mio percorso artistico... so di certo che lo farà...
Aspetto con ansia di leggere cosa scriverà su di noi Donatella, anche se in realtà ho già avuto modo di ascoltare alcuni suoi rimandi su più livelli, tutti per lo più positivi...
Forse proprio perchè affamata di segnali e di rimandi mi aspetto e spero che entri ancora più nello specifico del lavoro... certo non è facile, ha visto solo una prova e uno studio....
Uovo Critico è l'inizio di qualcosa, che ha senso già di per sé, ma che ha ancora più senso nel proseguimento... Che ha senso per noi in quanto artisti, ripeto, il confronto con l'esterno è vitale, è fondamentale, è occasione di crescita... è spesso assente...
Ha senso per i critici, ovvio...
Ha senso per il pubblico, che gioca un ruolo molto attivo...
Credo che siamo abituati veramente poco a questi confronti così complessi.
Mi auguro che quest'esperienza possa proseguire, anzi che possa moltiplicarsi... che ne venga riconosciuta dalle istituzioni l'importanza... non sto qui a ripetere delle cose già dette...
Pubblicato da Laura Neri - Ufficio Stampa e Comunicazione alle 17:39
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