mercoledì 5 marzo 2008

le riflessioni di MAddAI

Eccomi qui a parlare dell'esperienza di Uovo Critico.
Ricordo già quanto è stato stimolante partecipare al primo Uovo l'anno scorso, dove abbiamo presentato uno studio di acerbo.
Quella sera, per la prima volta nella mia vita, mi sono ritrovata faccia a faccia con il pubblico a parlare dello studio a cui avevano appena assistito; nello stesso luogo dove lo studio era appena stato presentato.
Alcuni lunghi momenti d'imbarazzo e di silenzio, sia da parte mia e del mio gruppo che da parte loro, difficile passare dal piano della danza, del creativo, del linguaggio corporeo, delle visioni al piano verbale...
Ho visto lo sforzo della gente che s'impegnava in questa traduzione, poi sono arrivate timide le prime domande, i primi rimandi... Poco dopo la situazione si è scaldata, gli interventi sono diventati frequenti e vari... mi è sembrato un tempo denso e lungo quello passato lì.
Un tempo che si collocava a metà strada tra la performance (studio, spettacolo, rappresentazione dal vivo...) e il dibattito, tra il livello dell'esperienza e quello dell'elaborazione razionale... una zona di mezzo tra questi due mondi... interessante. Tra l'altro il tema della mia ricerca era molto attinente a tutto ciò. Quindi ancora più interessante. Diciamo che senza ipocrisia si è potuto parlare di un incontro vero e proprio.
Ad immaginarla la cosa non mi convinceva troppo. Non so perché avevo paura che non fosse possibile uno scambio genuino... La sensazione che mi hanno lasciato altre occasioni simili (dibattiti e quant'altro sui temi più disparati, sempre nell'ambito della danza, del corpo, etc... ) è stata spesso di superficialità, di sterilità... anche se odio generalizzare. Inoltre devo confessare che ho una naturale avversione per le parole, per certi contesti delle parole... È un mio limite.
Invece quella chiacchierata nutriente ha avuto le sue ripercussioni per molto tempo dopo. Da lì, da quegli stimoli sono ripartita per proseguire il percorso di ricerca in sala verso la realizzazione dello spettacolo acerbo.

Quest'anno Uovo Critico affianca ad ogni artista un critico e a MAddAI viene offerta la preziosissima occasione di incontrare Donatella Bertozzi (critico di danza).
Anche qui può sembrare un modo di dire, incontrare un critico... la prima cosa che mi sono detta è stata: i critici chi sono? dove sono? s'incontrano? Quando le organizzatrici di Uovo Critico mi hanno raccontato il percorso regolato da una serie di appuntamenti con Donatella Bertozzi, di nuovo le perplessità, sarà qualcosa che rimarrà sicuramente ad un livello troppo formale mi sono detta...

Mi è stato chiesto ora di parlare di quest'esperienza ma faccio fatica... è troppo fresca, non ho la piena consapevolezza di cosa è stato, anche perchè tra l'altro credo (e spero) che non sia ancora terminata...
Quindi butto lì le prime impressioni...

Donatella è venuta ad assistere ad una nostra prova, poi abbiamo partecipato noi MAddAI e lei ad un podcast realizzato da Podoff e infine il 29 febbraio era presente alla prima data di Uovo Critico dove abbiamo portato lo studio Time Remap e ha partecipato molto attivamente al dibattito che ne è seguito.
Lo trovo paradossale che un artista si ritrovi a parlare di una critica, ma probabilmente per ricucire questo buco è necessario passare anche per questo... Ho apprezzato di Donatella la curiosità con cui si è accostata al nostro lavoro. L'ho trovata simpatica, vivace, acuta, colta, innamorata del suo lavoro, competente... e quando dico competente non lo dico per presunzione ma per sottolineare la rarità di questà qualità, per sua stessa ammmissione i critici di danza sono una specie in estinzione...

Le prime parole che emergono sono: particolare, emozionante, nuovo, insolito...
Già solo la presenza di un occhio esterno, la qualità di quella presenza, prima ancora dei suoi rimandi e delle sue parole può bastare a farti nascere degli interrogativi... l'esterno è sempre uno stimolo, per sua natura.
Non ho la più pallida idea oggi di come questa esperienza influirà sul mio percorso artistico... so di certo che lo farà...
Aspetto con ansia di leggere cosa scriverà su di noi Donatella, anche se in realtà ho già avuto modo di ascoltare alcuni suoi rimandi su più livelli, tutti per lo più positivi...
Forse proprio perchè affamata di segnali e di rimandi mi aspetto e spero che entri ancora più nello specifico del lavoro... certo non è facile, ha visto solo una prova e uno studio....
Uovo Critico è l'inizio di qualcosa, che ha senso già di per sé, ma che ha ancora più senso nel proseguimento... Che ha senso per noi in quanto artisti, ripeto, il confronto con l'esterno è vitale, è fondamentale, è occasione di crescita... è spesso assente...
Ha senso per i critici, ovvio...
Ha senso per il pubblico, che gioca un ruolo molto attivo...

Credo che siamo abituati veramente poco a questi confronti così complessi.

Mi auguro che quest'esperienza possa proseguire, anzi che possa moltiplicarsi... che ne venga riconosciuta dalle istituzioni l'importanza... non sto qui a ripetere delle cose già dette...

Simona Lobefaro - MAddAI

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